Lasciateci amare: la vita ci deve ancora un sogno

Lasciateci amare: la vita ci deve ancora un sogno

Il diritto di amare è insopprimibile, inalienabile, non lo puoi bloccare, togliere, estirpare, sradicare.
È come respirare, bere, cantare, volare, ridere, piangere.
L’amore non si può quantificare, non ha un peso, non cerca una bilancia ove poggiarsi per reclamare un importo, un valore. Appartiene al mistero, all’etereo, a quella materia che ha a che fare con il cielo, l’acqua, il fuoco. Proprio come l’acqua che sgorga improvvisamente da una sorgente che non si sa come sia sorta, proprio lì in quel lembo di terra o come quel fuoco che divampa all’improvviso, perché il cielo si è adirato e forse gli dei hanno scagliato un fulmine, un tuono che ha bruciato la terra arida e le ha dato un colore vivo che prima non c’era, così è l’amore. Un miracolo misterioso che sconvolge la vita, la stasi, la putredine. Sconquassa, rompe, devasta, sospinge venti, abbatte dighe.

L’arrivo dell’amore

Quando arriva non lo puoi controllare, ti prende, ti avvinghia, ti porta via.
È impossibile dire che la vita sia come prima. Si rivoluziona tutto, si avverte una misteriosa forza, come se fosse ancestrale, perché tocca le radici nella profondità del cuore, perché i recessi si trasformano in grotte che respirano, che rivedono la luce, sono baciate dal sole ed il freddo va via. Si sente intensamente, ineluttabilmente, la forza prorompente del ricominciamento: come se la vita riprendesse daccapo, iniziasse nuovamente. È quel fiore rinsecchito che sente nello stelo l’acqua che penetra, la rugiada che scende lentamente e gli dona freschezza; così riprende a profumare, riacquista il colore. E nell’aria aleggia un vento che prima non c’era o non tirava più, tutto si era fermato, era ripetitivo, noioso, malinconico.
Quando irrompe l’amore è come se fosse arrivata una nuova vita: hai voglia di muoverti, spezzare le dolorose catene, scappare via con il tuo innamorato.
La vita prende un’altra piega, l’acqua del ruscello indovina il suo letto, rivuole il suo alveo e quando scorre è una musica nuova che si sente nell’area che attira uccelli che cinguettano instancabili, brilla il sole.
Così la tua donna ti guarderà e lascia sciogliere il pudore e, con un sguardo furtivo accompagnato da un sorriso appena accennato, cerca la complicità di un ordito che reclama l’adagiarsi dei corpi.
Non ci possiamo arrendere: la vita ci deve ancora un sogno.
Lasciateci amare.

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Avvocato Biagio Riccio

L’avvocato Biagio Riccio è specializzato in diritto societario, diritto fallimentare, diritto bancario, diritto penale bancario e fallimentare.

Si è laureato con lode all’Università Federico II di Napoli ed ha assunto il titolo di dottore procuratore nel 1993 e quello di avvocato nel 1995; inoltre è patrocinante in Cassazione dal 2008.

È stato ideatore e promotore di due disegni legge sulla necessità di ottenere una diversa configurazione del potere punitivo anche nei confronti delle Banche, in caso di erronea segnalazione alla Centrale Rischi e sia sul potere da riconoscere al debitore, in caso di vendita di crediti deteriorati: in proposito, ha tenuto significative conferenze sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica.

Ha ottenuto, nel 2014, la libera docenza di diritto bancario all’Università Telematica Unicusano di Roma.

È fondatore della rivista “Favor Debitoris”.

Ha scritto il libro “Fugaci ritratti”, con la casa editrice “Rubettino”, con la prefazione del prof. Vittorio Sgarbi.

“Biglietti d’amore” è il sito dove cura tutti gli aspetti legati alla cultura ed alla letteratura e molti dei contributi presenti sono stati poi inclusi in altre opere letterarie.

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