IL DOLORE TACIUTO

IL DOLORE TACIUTO

Li vedi ed è ragionevole e provvido non disturbarli o al massimo sfiorarli con un’amorevole carezza.
Sono degli esseri superiori, perché convivono con il dolore; hanno una pazienza infinita: la sofferenza che patiscono è insopportabile ed intollerabile per i normali.

Hanno il dolore dentro, impresso ed indelebile nel cuore.
Lo capisci dagli occhi cupi, dalla sconfinata tristezza, dalla malinconia che solca lo sguardo, dalla tenerezza di un accennato, tenue e sommesso sorriso, dalla cristiana carità, dal bisogno d’amore che cercano in un mondo troppo insignificante per loro.


I genitori che hanno perduto i loro figli e chiedono al Signore di dipanare l’inspiegabile mistero di come sia innaturale che un figlio muoia prima del tempo, che avrebbe potuto godere di questa vita e non ha potuto.
Sono quei genitori che abbracciano la croce di assistere un proprio figlio in coma che non si sveglia più, ma che non ancora lascia questo mondo: è come vedere un fiore appassito che non cade rovinosamente nella terra arida e vuole, insopprimibile, un po’ d’acqua o la rugiada che gli dia la flebile e gradevole freschezza.

E ci sono mamme accanto ai loro figli che sperano in un lontano richiamo dei loro occhi che non arriva mai.
O quelle donne che subiscono davanti ai loro figli violenze inaudite e per l’atroce vergogna non parlano e non denunciano e tengono le persiane di casa calate, per attutire grida bestiali e coprire empie efferatezze.
O quelle addolorate mamme che varcano i portoni delle carceri, perché sono le uniche che hanno perdonato il proprio figlio macchiato di un crudele delitto. Lo sa solo il Signore della pietà che invocano.
O quelle donne che di malavoglia vendono il loro corpo sapendo di peccare, ma senza potersi ribellare.
O quei clochard che di notte chiudono gli occhi cerchiati e lividi e non sanno quello che succederà domani.
O quelle donne che forti non sono e che, subita la terribile violenza, non sanno perdonare l’abusivo stupro .
O quei bimbi, candidi innocenti, che non ricordano il pedofilo che ha corrotto il loro corpo indifeso, ma portano dentro la sconcezza patita innanzi all’ingiustizia di Dio .


Il dolore taciuto di chi si reca al cimitero per parlare con i propri morti, come se fossero ancora tra i vivi, per raccontare quello che non hanno potuto irrimediabilmente vedere.
Sono quelli che hanno il dolore dentro che accompagna il giorno che non finisce mai:c’è solo la misericordia di Dio che li sorregge e la preghiera, silenzio prezioso che li rende superiori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Avvocato Biagio Riccio

L’avvocato Biagio Riccio è specializzato in diritto societario, diritto fallimentare, diritto bancario, diritto penale bancario e fallimentare.

Si è laureato con lode all’Università Federico II di Napoli ed ha assunto il titolo di dottore procuratore nel 1993 e quello di avvocato nel 1995; inoltre è patrocinante in Cassazione dal 2008.

È stato ideatore e promotore di due disegni legge sulla necessità di ottenere una diversa configurazione del potere punitivo anche nei confronti delle Banche, in caso di erronea segnalazione alla Centrale Rischi e sia sul potere da riconoscere al debitore, in caso di vendita di crediti deteriorati: in proposito, ha tenuto significative conferenze sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica.

Ha ottenuto, nel 2014, la libera docenza di diritto bancario all’Università Telematica Unicusano di Roma.

È fondatore della rivista “Favor Debitoris”.

Ha scritto il libro “Fugaci ritratti”, con la casa editrice “Rubettino”, con la prefazione del prof. Vittorio Sgarbi.

“Biglietti d’amore” è il sito dove cura tutti gli aspetti legati alla cultura ed alla letteratura e molti dei contributi presenti sono stati poi inclusi in altre opere letterarie.

Skip to content