IN RICORDO DELLA SERAO E DEL MITO DI PARTHENOPE

IN RICORDO DELLA SERAO E DEL MITO DI PARTHENOPE

NAPOLI CITTÀ DELL’ AMORE E DI SOGNATORI.

Corre l’anniversario del “Mattino”, quotidiano della città di Napoli,che compie 125 anni.

Si ricorda anche Matilde Serao, fondatrice del quotidiano.

Chi ha letto un suo bellissimo libro, “Leggende napoletane”, richiama alla mente la narrazione della storia della sirena Parthenope, dal cui nome deriva l’antica Partenope.

Secondo la vivida fantasia della Serao, Parthenope sarebbe una delle sirene che Ulisse incontrò nel suo viaggio dal ritorno della guerra di Troia.

Si narra che Ulisse avrebbe incrociato le tre Sirene ove oggi si trovano gli scogli denominati Li Galli, prospicienti Positano, sulla costiera amalfitana. Infatti il primitivo nome di Positano era Sirenuse, in ricordo proprio delle Sirene.

Parthenope non fece innamorare Ulisse con il suo canto melodioso.

Odisseo infatti si fece legare, su consiglio della maga Circe, all’albero della nave per “sentire il dolce canto”e seppur gridava per farsi sciogliere dalle funi,i suoi compagni non potevano sentirlo, avendo le orecchie coperte dalla cera.

Disperata Parthenope dai grandi occhi neri, la bocca voluttuosa,la vivida candidezza della carnagione, si lascia morire ed il suo corpo giunse sino al borgo Marinari,ove sarebbe sorta la città di Napoli.

Ma ci ricorda la Serao che ” Parthenope non è morta, Parthenope non ha tomba, Ella vive, splendida giovane e bella, da cinquemila anni; corre sui poggi, sulla spiaggia. È lei che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori, è lei che fa brillare le stelle nelle notti serene (…) quando vediamo comparire un’ombra bianca allacciata ad un’altra ombra, è lei col suo amante, quando sentiamo nell’aria un suono di parole innamorate è la sua voce che le pronunzia, quando un rumore di baci indistinto, sommesso, ci fa trasalire, sono i baci suoi, quando un fruscio di abiti ci fa fremere è il suo peplo che striscia sull’arena, è lei che fa contorcere di passione, languire ed impallidire d’amore la città. Parthenope, la vergine, la donna, non muore, non muore, non ha tomba, è immortale …è l’amore.

Parthenope ha portato la mitezza del clima, l’era di maggio, le canzoni e la poesia, il suo irrefrenabile Amore si culla nel mare della città,incanto indelebile.

Cerca ancora Ulisse, per catturarlo con il suono di miele della sua voce.

Ecco perché noi napoletani siamo sempre innamorati ed eterni sognatori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Avvocato Biagio Riccio

L’avvocato Biagio Riccio è specializzato in diritto societario, diritto fallimentare, diritto bancario, diritto penale bancario e fallimentare.

Si è laureato con lode all’Università Federico II di Napoli ed ha assunto il titolo di dottore procuratore nel 1993 e quello di avvocato nel 1995; inoltre è patrocinante in Cassazione dal 2008.

È stato ideatore e promotore di due disegni legge sulla necessità di ottenere una diversa configurazione del potere punitivo anche nei confronti delle Banche, in caso di erronea segnalazione alla Centrale Rischi e sia sul potere da riconoscere al debitore, in caso di vendita di crediti deteriorati: in proposito, ha tenuto significative conferenze sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica.

Ha ottenuto, nel 2014, la libera docenza di diritto bancario all’Università Telematica Unicusano di Roma.

È fondatore della rivista “Favor Debitoris”.

Ha scritto il libro “Fugaci ritratti”, con la casa editrice “Rubettino”, con la prefazione del prof. Vittorio Sgarbi.

“Biglietti d’amore” è il sito dove cura tutti gli aspetti legati alla cultura ed alla letteratura e molti dei contributi presenti sono stati poi inclusi in altre opere letterarie.

Skip to content