AVERTI ADDOSSO

AVERTI ADDOSSO

Il rimpianto è la più dolce malinconia che cercano gli innamorati. Corrono al ricordo di un amore passato, ne ricercano i profumi, le canzoni, qualche foto o nel volto di una passante immaginano di rivedere la propria amata, con inusitate similitudini non affatto veritiere.
Richiamano alla mente scene di un contesto che hanno serbato nel cuore: piangono in silenzio, non parlano, sono indifferenti al mondo, perché hanno nell’anima stampato il sorriso di lei o un suo broncio che veniva portato con fascino, come una camminata, un bacio voluttuoso o uno sguardo furtivo che scioglieva le ginocchia.Il rimpianto d’amore è una triste nostalgia.

Scriveva D’Annunzio ne “Il Piacere” :

“Non tanto egli rimpiangeva i giorni felici quanto si doleva de’ giorni che ora passavano inutilmente per la felicità…
Avere un pensiero unico, assiduo, di tutte le ore, di tutti gli attimi…
non concepire altra felicità che quella, sovrumana, irraggiata dalla sola tua presenza su l’esser mio…
vivere tutto il giorno nell’aspettazione inquieta, furiosa, terribile, del momento in cui ti rivedrò”.

Allo stesso modo Shakespeare in “Giuletta e Romeo” :

“quando lui morirà, portatelo e tagliatelo in tante piccole stelle e renderà la faccia del cielo così deliziosa che tutto il mondo si innamorerà della notte e non pagherà nessuna adorazione al vistoso sole”.
L’amore si possiede con l’altra, avendola addosso.
In una bellissima canzone che è poesia (lui la definisce arte povera), Gino Paoli concepisce l’abbraccio voluttuoso, come un indizio falso,
una colpa,
un colore,
come foglia morta,
come un regalo,
come un giorno di sole a metà di maggio che scalda la tua pelle e ti scioglie il cuore e che ti da la forza di ricominciare,
come una gioia nuova,
come una ruga che si pone innanzi nell’ineluttabile trascorrere implacabile del tempo.
Neruda in famosa poesia recitava:
“Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo,
se il tuo corpo canterà con il mio, perchè insieme è gioia…
Allora sarà amore e non sarà stato vano aspettarsi tanto”.

Averti addosso,
averti insieme,
restare insieme,
volerti bene.
Si amarono in silenzio, in un non detto, che era il linguaggio dell’amore fuggitivo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Avvocato Biagio Riccio

L’avvocato Biagio Riccio è specializzato in diritto societario, diritto fallimentare, diritto bancario, diritto penale bancario e fallimentare.

Si è laureato con lode all’Università Federico II di Napoli ed ha assunto il titolo di dottore procuratore nel 1993 e quello di avvocato nel 1995; inoltre è patrocinante in Cassazione dal 2008.

È stato ideatore e promotore di due disegni legge sulla necessità di ottenere una diversa configurazione del potere punitivo anche nei confronti delle Banche, in caso di erronea segnalazione alla Centrale Rischi e sia sul potere da riconoscere al debitore, in caso di vendita di crediti deteriorati: in proposito, ha tenuto significative conferenze sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica.

Ha ottenuto, nel 2014, la libera docenza di diritto bancario all’Università Telematica Unicusano di Roma.

È fondatore della rivista “Favor Debitoris”.

Ha scritto il libro “Fugaci ritratti”, con la casa editrice “Rubettino”, con la prefazione del prof. Vittorio Sgarbi.

“Biglietti d’amore” è il sito dove cura tutti gli aspetti legati alla cultura ed alla letteratura e molti dei contributi presenti sono stati poi inclusi in altre opere letterarie.

Skip to content