ROCCO CHINNICI, A RICORDO DELLA NOSTRA COSCIENZA CIVILE

Chinnici

ROCCO CHINNICI, A RICORDO DELLA NOSTRA COSCIENZA CIVILE

Lo sceneggiato televisivo sulla vita del Magistrato Rocco Chinnici, andato in onda il 23 gennaio su Raiuno, lascia il segno, è stato commovente vederlo.Ben strutturato sia per aver individuato il suo profilo umano (magistrale l’interpretazione di Sergio Castellitto), sia perché è stata delineata la sua figura di servitore dello Stato.

Infatti, senza Chinnici non ci sarebbe stato Falcone, ne’ Borsellino, ne’ avremmo capito il “terzo livello”della mafia, ne’ sarebbe nato il pool.

Chinnici aveva capito che la mafia aveva connivenze con le Banche, protezioni politiche e che il suo raggio di azione si estendeva agli appalti pubblici ed al mercato della droga con declinazioni internazionali.


Aveva anche intuito che, per battere la mafia, era indispensabile un’alta specializzazione di conoscenza del fenomeno, con la sua raffinata intelaiatura, tessuta con la correità degli apparati corrotti dello Stato.

Perché scelse Giovanni Falcone

Ecco perché volle al suo fianco Giovanni Falcone, che prima di essere un magistrato con spiccate attitudini penalistiche, era, in primo luogo, un giudice fallimentare, capace dunque di conoscere di bilanci societari, di reati finanziari e soprattutto adeguato e preparato a comprendere la quintessenza dei segreti delle vestali bancarie. Si ricordi l’affidamento a lui del processo Spatola, che rappresentò la sua consacrazione professionale.
Chinnici diede un metodo di lavoro, seguito poi da Falcone quando stese la famosa ordinanza di circa 8 mila e 500 pagine che costituì l’atto di accusa del maxi processo.

La mafia, le banche e la politica

Aveva anche compreso che la mafia era la fucina indispensabile per riciclare denaro sporco. consentendo cosi la provvista per il mercato dell’usura, ma anche per capitalizzare le Banche, che fornivano fondi alle imprese, corrotte in gare di appalto truccate.
Era un magistrato preparatissimo, con un carattere ruvido, ma con un altissimo senso dello Stato.
Se la mafia è stata distrutta, il seme dell’albero rigoglioso, che ha dato come frutti Borsellino, Ayala, Grasso e soprattutto Falcone, fu gettato da lui.

Chinnici diceva:

“La mafia è stata sempre reazione, conservazione, difesa e quindi accumulazione della ricchezza. Prima era il feudo da difendere, ora sono i grandi appalti pubblici, i mercati più opulenti, i contrabbandi che percorrono il mondo e amministrano migliaia di miliardi. La mafia è dunque tragica, forsennata, crudele vocazione alla ricchezza. [… ] La mafia stessa è un modo di fare politica mediante la violenza, è fatale quindi che cerchi una complicità, un riscontro, una alleanza con la politica pura, cioè praticamente con il potere”

Il metodo libanese

Rocco Chinnici ucciso con il metodo libanese, come scrisse un grande giornalista, Antonio Calabrò della testata giornalistica ”Ora”, quotidiano di Palermo ( “I mille morti di Palermo “).
Perché aveva toccato i Salvo, la cerniera finanziaria tra Roma e Palermo.
Questo ricordo fa bene alla nostra coscienza civile.

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Avvocato Biagio Riccio

L’avvocato Biagio Riccio è specializzato in diritto societario, diritto fallimentare, diritto bancario, diritto penale bancario e fallimentare.

Si è laureato con lode all’Università Federico II di Napoli ed ha assunto il titolo di dottore procuratore nel 1993 e quello di avvocato nel 1995; inoltre è patrocinante in Cassazione dal 2008.

È stato ideatore e promotore di due disegni legge sulla necessità di ottenere una diversa configurazione del potere punitivo anche nei confronti delle Banche, in caso di erronea segnalazione alla Centrale Rischi e sia sul potere da riconoscere al debitore, in caso di vendita di crediti deteriorati: in proposito, ha tenuto significative conferenze sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica.

Ha ottenuto, nel 2014, la libera docenza di diritto bancario all’Università Telematica Unicusano di Roma.

È fondatore della rivista “Favor Debitoris”.

Ha scritto il libro “Fugaci ritratti”, con la casa editrice “Rubettino”, con la prefazione del prof. Vittorio Sgarbi.

“Biglietti d’amore” è il sito dove cura tutti gli aspetti legati alla cultura ed alla letteratura e molti dei contributi presenti sono stati poi inclusi in altre opere letterarie.

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